Brunella Lottero racconta un’amicizia singolare, l’affetto tra il cantautore genovese e il fattore della sua tenuta in Sardegna, Filippo Mariotti. Negli anni settanta Fabrizio De Andrè incontra Filippo in un bar di Tempio Pausania, il contadino era stanco di un lavoro discontinuo e chiede al cantautore un aiuto per essere assunto alla Forestale, rispose «perché non vieni a lavorare con me?». Nel 1979 fu assunto come fattore della tenuta, dove rimase per oltre trent’anni, Fabrizio ha bisogno di “Filippone” che nel tempo divenne spalla nei suoi sbalzi di umore, complice silenzioso e compagno di bevute.
Fabrizio De Andrè ha sempre desiderato avere i soldi per comprare una azienda agricola, «ho scelto la campagna perché sono innamorato della campagna, in grado di risolvere i problemi esistenziali spiccioli». Inizialmente era una casa diroccata, circondata dai rovi, poi Filippo ha provveduto a ristrutturarla e svolgere tutti i lavori agricoli. Ed ecco L’Agnata, che vuol dire angolo dei venti. In questo luogo che l’artista genovese raggiungeva con la nave, scriveva le canzoni di notte, piantava gli alberi da frutta mentre lo andavano a trovare musicisti come Fossati, De Gregori, Pagani, Bubola e spesso passavano le scolaresche per conoscerlo, lui si sedeva in mezzo e rispondeva alle loro domande. «Fabrizio qui studiava anche l’astrologia, aveva molti libri, mi diceva: Fili questo mese abbiamo un momento di difficoltà, non soltanto tu, ma anche io. Dobbiamo aspettare».
«Fabrizio credeva in qualcosa che esiste al di sopra di noi, non è vero che non esiste, diceva, c’è qualcosa che ci guida. C’è qualcuno. C’è qualcosa che ci fa camminare. Fabrizio non era un cattolico, non credeva né ai santi né ai preti, ma credeva nel divino. E ne discuteva con me, oh si, abbiamo passato intere nottate a discutere di un dio». Una lettura appetitosa, in grado di restituire il calore di un momento e l’immagine concreta dell’artista. Emerge il valore dell’amicizia, la fragilità che caratterizza la creazione artistica e attraverso la simpatia contadina è possibile ammirare ancora una volta «il colore del vento».
BRUNELLA LOTTERO
Fratello senza peccato
Nulla Die Edizioni