Giusto il 26 ottobre scorso, l’Irlanda ha riconfermato il suo ultimo presidente, il poeta e letterato socialista Michael D. Higgins, figlio di un combattente della guerra d’indipendenza dalla Gran Bretagna. Unitamente all’elezione diretta per questo presidente così difforme dal profilo dei capi di Stato protagonisti della cronaca politica odierna, un voto referendario si è espresso a favore dell’abolizione del reato di blasfemia, muovendo un ulteriore passo avanti sulla strada della secolarizzazione (sentiero già costellato dall’approvazione del matrimonio gay e dal diritto all’aborto). Se si ricorda il passato prossimo dell’Irlanda, impetuosamente ancorato alla questione cattolica, risalta la volontà di questo Stato di evolversi in direzione di una libertà di pensiero che abbia come scopo ultimo il benessere dei suoi cittadini.
Alla luce di ciò, approfondire la conoscenza dell’esempio irlandese potrebbe essere un’intuizione felice per tutti gli insofferenti alle politiche oscurantiste che vanno propagandosi in questi tempi di involuzione civica e umana. Irlanda – un romanzo incompiuto (Aguaplano, 2018) è una raccolta di scritti elaborati nel corso degli anni da Enrico Terrinoni per la rivista Alfabeta2, per il Manifesto e per il suo inserto culturale Alias. Il docente, tra i massimi conoscitori italiani dell’Irlanda grazie alla sua attività di studioso, critico letterario e traduttore editoriale, è senz’altro il più adatto a raccontarci questa storia, fatta di una generosa vocazione internazionalista, una ricchezza culturale alimentata anche da un approccio inclusivo e tollerante alle migrazioni di massa e ai cambiamenti generazionali, e un assetto politico imperniato su un repubblicanesimo che sa essere una forza trasversale ai tradizionali schieramenti. Per farlo, Terrinoni dialoga con grandi costituenti del panorama culturale irlandese di ieri e di oggi, come Seamus Heaney, Bram Stoker, W. B. Yeats e Oscar Wilde, e lo fa muovendosi sulle impronte di quella letteratura che così bene ne condensa le bellezze.
La raccolta è organizzata in una prima parte dedicata alle Scritture d’Irlanda, una seconda chiamata L’Irlanda tra storia e politica e un’appendice in cui si riporta in traduzione il discorso tenuto da Higgins per il centenario della Rivolta di Pasqua del 1916. Il risultato è una panoramica in alta definizione su un’Irlanda che lo stesso autore definisce – e noi sottoscriviamo – «un magnifico invito alla lettura, e alla vita».
ENRICO TERRINONI
Irlanda: un romanzo incompiuto
Aguaplano