La donna giusta

Sándor Márai nasce a Košice nel 1900. Ha un carattere schivo e poco propenso a cibarsi del “politicamente corretto”, è da molti considerato come un grande scrittore del secolo scorso, dove per gran parte della sua vita fu ignorato, quasi sconosciuto. Negli anni trenta i suoi romanzi sono tra i più letti in Ungheria ma la sua popolarità e la sua rinascita è legata alla pubblicazione Le Braci che dal 1998 sarà tradotto in 25 lingue. Quando la vita fugge a causa dei tumulti storici della prima guerra mondiale Márai si abbandona ad un esilio volontario, da questo momento sarà sempre uno straniero in terra straniera. Non lascerà mai solo il talento malinconico di scrittore che lo contraddistingue, anche nel periodo più tragico della sua esistenza mantiene un tono di fierezza rinnegando lo sconforto.

La donna giusta è un romanzo pubblicato in Italia nel 2004 e riunisce le varie fasi di stesura. La prima è concepita nel periodo della prima guerra mondiale, la seconda fase risale al 1946 e 1947, mentre l’ultima parte è scritta alla fine degli anni settanta. «Un pomeriggio, in una elegante pasticceria di Budapest, davanti a un gelato al pistacchio, una donna racconta a un’altra donna come un giorno, avendo trovato nel portafogli di suo marito un pezzetto di nastro viola, abbia capito che nella vita di lui c’era stata, e forse c’era ancora, una passione segreta e bruciante, e come da quel momento abbia cercato, invano, di riconquistarlo» fu così che il marito si sposerà con la domestica. Nel secondo capitolo sarà Peter (il marito) a raccontare il fallimento del suo secondo matrimonio. Nel terzo capitolo la domestica, definita la donna giusta, srotola il suo monologo. Márai osserva i personaggi fino a diventare uno straordinario romanziere con dissolvenze incrociate e descrizioni perfette.

I sentimenti di cui tratta l’autore seguono l’idea di una struttura narrativa che vuole approfondire il tessuto psicologico dei protagonisti. Nella visione di questo scrittore colui che ha perso tutto è colui che dovrebbe soffrire di più, invece mantiene un segno nobile sul viso. La ricerca dell’Amore lascia spazio alle lunghe considerazioni sulla distruzione di un sistema culturale che è sempre utile a salvaguardare l’anima della civiltà. Assistiamo a un duello in atto, il dialogo umano da un lato e il denaro dall’altro dove occorre pensare che tutto risiede nella dolce dignità che distrugge ogni forma di narcisismo. La vastità di queste pagine dilaga, le considerazioni prendono per mano il lettore mentre piombano in profondità. C’è sempre qualcosa che si muove mentre tutto resta immobile, ecco cosa serve ad amare.

 

SÁNDOR MÁRAI
La donna giusta
Adelphi