A cosa serve la Storia dell’Arte

Leggere A cosa serve la storia dell’arte scritto da Luca Nannipieri mi ha fatto venir voglia di fondare una biblioteca perchè è un libro che invita ad agire e «incentiva lo studio, la memoria, la necessità di conservazione, la condivisione, il desiderio.» Grazie a questo lavoro intenso e dinamico ho percorso di nuovo i miei quattro anni universitari, quando immersa nello studio dei Beni Culturali in indirizzo storico-artistico ho trovato me stessa. Si scrive di storia dell’arte in questo saggio, molto saggio, ma si ascolta anche l’anima dell’uomo, la sua esistenza che non può trascendere dal suo operare. Abbiamo diviso il mondo per competenze, ognuno gira con la propria, senza considerare che abbiamo la possibilità di mettere in comune anche il proprio intuito e la forza di volontà. «Quando pensiamo alla nostra vita ci vengono subito in mente le persone che amiamo, perché sono loro che con la propria presenza, danno senso e significato. La stessa cosa accade con il patrimonio e con i luoghi.»

Vorrei tanto che questo libro fosse letto da ognuno di voi anche se non siete dei critici o degli artisti o fruitori accaniti di arte, ma se avete semplicemente un’anima predisposta a comprendere e desiderosa di aprirsi nei confronti della bellezza e quindi della vita, non sottraetevi alla possibilità di guardare attraverso questa prospettiva e di porvi delle domande. Tra le sue pagine è possibile acquisire il compito dello storico dell’arte, capire come attuare la lotta contro il crimine che si abbatte sul patrimonio artistico e comprendere che non siamo mai turisti transitori davanti ad un’opera. Siamo i creatori del proprio Io e possiamo costruire nella nostra anima “una casa d’arte personale”, uno spazio dove salvare affreschi, sculture, colonne, ossia simboli di bellezza perchè quel vivere è la metafora di un gesto indispensabile alla nostra sopravvivenza, proteggere. Questa pubblicazione è un progetto importante, una attestazione che la storia dell’arte è una materia che nasce in ognuno di noi in modo diverso, alcuni come committenti, altri come artisti e altri ancora come fruitori ma che tutti vivono il piacere di immaginare, intendendo questo non come fantasticheria ma come calarsi in un contesto carico di creatività. È così che l’arte ci risparmia il senso di vuoto, con il suo personalissimo linguaggio che non ha nessuna altra materia perchè è speciale. Lei (l’arte) interroga la vita al pari di una persona della quale ti innamori e su questa base che Luca Nannipieri costruisce le pagine di un saggio, caricandolo di esperienza e di passione, con la speranza che ogni lettore dopo aver chiuso il libro possa continuare a cercare il proprio movimento espressivo, accendere la miccia della curiosità arrivare a quel punto dove vive un sospiro di riconciliazione con ciò che sei.

LUCA NANNIPIERI
A cosa serve la storia dell’arte
Skira Edizioni