Come diventare vivi

Una lettura importantissima Come diventare vivi di Giuseppe Montesano, un libro che sta in una tasca mentre racchiude l’anima maestosa dei lettori selvaggi. Leggere questo vademecum significa prima di tutto entrare in biblioteca e passeggiare tra i libri che l’autore sceglie per affrontare le tante tematiche, senza un filo di retorica. La prima parte del libro incontra la problematica dell’abbassamento di concentrazione a causa dell’uso dei social network e dell’utilizzo dei supporti tecnologici, l’autore si basa sui tanti studi statunitensi per esprimere il suo punto di vista; il lettore selvaggio ha bisogno di un alto livello di concentrazione per esercitare la propria libertà,  «leggiamo in continuazione sugli schermi cose che chiamiamo informazioni, e addirittura scriviamo mentre parliamo, ma che lettura è la nostra?».  La libertà del lettore si esercita in profondità fino ad arrivare a cogliere le sottigliezze dei sentimenti, questo approccio aggiunge valore alla propria emotività perché la lettura diventa intimamente necessaria. Giuseppe Montesano propone un bellissimo esperimento attraverso  la lettura di una poesia semplice per comprendere che quando si legge in profondità, le parole diventano una opportunità per interrogarsi verso variegati argomenti, una occasione per attivare i sensi perché di fronte alle parole devo fare tutto io: immaginare, vedere, proiettare. «Senza immaginazione non siamo nemmeno pensanti, né possiamo esercitare l’emotività o la passionalità. Esatto contrario della fantasticheria […] apre in noi finestre per vedere altri lati del prisma della realtà e ci fa crescere pensieri nuovi come nuove arti, sensazioni e passioni che si collegano ai pensieri e fanno evolvere l’animale multimediale che siamo».

Ma cosa significa capire? L’autore non lo rilega solo ad un fatto logico ma anche ad un avvenimento emotivo ossia quando il lettore sente di essere stato colpito da qualcosa senza recuperare fino in fondo il significato, ciò che sta accadendo mette delle radici dentro. È lo spazio più bello che ho attraversato nel libro perché si comprende la potenza salvifica della curiosità, la libertà emotiva che ti restituisce il piglio creativo, la scoperta di zone che ci appartengono e che riusciamo a perlustrare con la frequentazione delle parole. Non è necessario capire tutto e soprattutto nel presente, da questo principio Montesano attiva una piccola protesta sottotesto verso le persone che dicono di non essere in grado di capire alcuni autori o generi letterari senza averli affrontati, una sorta di autocensura, un atteggiamento che non appartiene al lettore selvaggio.  Per i lettori selvaggi non esistono barriere alla lettura,  scavalcano quel muro chiamato dogma, programma scolastico, credito universitario,  non si fermano di fronte a nessun ordine precostituito, di fronte a nessuna legge interiore,  «leggono sé stessi nel mondo». L’autore invita a fare e solo in questo modo possiamo nutrirci di significato.  Con questo libro la lettura trova sostanza che attraversa il tempo senza consumarlo, «quando cominciamo a leggere per vivere, la lettura diventa una continua scoperta, e ci accorgiamo che le parole che interpretiamo sono diverse dagli specchi che ci rassicurano facendoci vedere sempre uguali a noi stessi».

GIUSEPPE MONTESANO
Come diventare vivi
Bompiani (Nuova Edizione)