Tolkien e l’Italia è una pubblicazione scritta dallo studioso Oronzo Cilli, che in occasione dell’incontro tenuto al Festival del Medioevo di Gubbio, svolto lo scorso settembre, ha spiegato la sua genesi. È stata pensata inizialmente come una bibliografia delle opere tolkieniane pubblicate in Italia ma, il tempo e la ricerca hanno portato ad evoluzioni, rivisitazioni, arricchimento che all’idea primordiale hanno aggiunto documenti fino a questo momento inediti. Cilli fa il punto della situazione su un autore del novecento che ha suscitato tanti echi contrastanti per la pubblicazione dei suoi libri, ha frugato negli archivi delle case editrici coinvolte sia italiane che inglesi; ricerche che hanno condotto a delle sorprese che meritano di essere condivise con i lettori.
John Ronald Reuel Tolkien prima che narratore delle vicende della Terra di Mezzo è stato un apprezzato professore universitario, un filologo scientifico, interessato all’estetica del linguaggio. A rafforzare il contenuto di questo saggio è il suo diario che scrisse nel 1955 durante il suo primo viaggio in Italia, precisamente a Venezia e poi ad Assisi, accompagnato da sua figlia Priscilla, allora ventisettenne. Il diario, titolato dal professore Giornale d’Italia oggi è custodito presso la Bodleian Library a Oxoford, e conserva la ricostruzione della vacanza estiva. Il 6 agosto del 1955 da Venezia si diressero ad Assisi, Tolkien decise di trascorrere la seconda settimana della visita nella città di San Francesco, forse una scelta in continuità con la sua costante vicinanza alla comunità francescana di Oxford confermata in molte circostanze. «Anche se abbiamo goduto di alcune vedute e panorami italiani molto belli, ho trovato che il viaggio fosse affaticante e inebriante (…) Ho preso una bottiglia di Orvieto (vino bianco) e di acqua minerale a Venezia, e insieme a quattro panini imbottiti con prosciutto fornitici da Zini ci siamo saziati. Non avevamo nulla, nè il tempo nè la possibilità di prendere alcunchè, fra mezzogiorno e il nostro arrivo, intorno alle 20, dalle Suore Collatine ad Assisi, tranne un gelato per Priscilla e un’acqua minerale per me durante la nostra sosta a Perugia».
Questo saggio è il risultato di un lavoro paziente e faticoso, donato al lettore con un metodo semplice e preciso, che rende comprensibile un contributo corposo. È un esempio di ricerca concentrata sul rapporto che l’autore del Signore degli anelli ebbe con l’Italia, dalla vicenda editoriale (nel 1954 Mondadori rifiutò il suo romanzo fantasy ritenuto poco adatto al mercato) fino al suo viaggio, arricchito da fotografie, rigorosamente in bianco e nero, che non smetterete di osservare. Una lettura che non appassionerà solo gli amanti del fenomeno Tolkien.
ORONZO CILLI
Tolkien e l’Italia
il Cerchio – iniziative editoriali