Maestoso è l’abbandono

 

Maestosa è la lettura del primo romanzo scritto da Sara Gamberini. La coscienza letteraria la rende una ricamatrice di parole che con stile poetico racconta la storia di Maria (Teresa all’anagrafe), figlia di Lucia, che definisce extraterrestre, e Franco un involucro dove mettersi per proteggersi, è una ragazza che fin da bambina è dedita ai suoi pensieri, si accanisce sull’inconscio. L’incapacità di stare nel suo destino la conduce da uno psicoterapeuta, comincia così un percorso verso l’età adulta. Mentre leggi si alza il vento, nel momento in cui ascolti Maria si crea un immaginario e vivi la sua paura di abbandonarsi, che risiede nella necessità di rendersi vulnerabile quando rincorre quella pulsione di vita, quando cerca la propria identità, quando si innamora. Mentre leggi comprendi che abbracciare il difficile alla lunga incrementa l’abilità e le nostre difese contro la paura.

Questa è una storia investita di un significato profondo, un libro “ripieno” di riferimenti alla letteratura, alla psicologia e all’astronomia. Consiglio di leggere Maestoso è l’abbandono a tutte le persone che desiderano attraversare la propria anima e per farlo è necessario spogliarsi di ogni forma di pregiudizio ed essere disposti a farsi prendere da quel sentire magico che appartiene ad ognuno, mettersi a disposizione di un difficile abbandono, a tratti tragico, ma divino. «Ho dei poteri che non vorrei avere, li tengo nascosti, nessuno ne sa niente, lo dico solo a te. Non ho più barriere tra dentro e fuori, nessuna interruzione tra il mio corpo e gli dei. Chissà se sono nata con la propensione alla magia per poi diventare così imperfetta o se è accaduto il contrario». L’autrice invita ad abbandonarsi alla complessità.
(Chissà se nella frase «ho nel cuore un abbandono per questo sono selvatica» non abita l’idea della splendida grafica di copertina?)

 

SARA GAMBERINI
Maestoso è l’abbandono
Edizioni Hacca