Io stessa non avrei mai pensato che si potesse parlare dell’amore in modo diverso dall’intenderlo come una forza travolgente e destabilizzante che fa fare cose folli e molto romantiche, e invece Yasunari Kawabata un altro modo l’ha trovato. Questi otto racconti e un dramma sono più pezzetti di vita di alcune persone che hanno in comune solo il luogo in cui vivono quel momento, il Giappone. In tutto il libro manca ogni tipo di riferimento temporale e per questo la storia può essere una leggenda di mille anni fa o l’ultimo gossip su una persona famosa. Questi scritti sono momenti pescati da una bolla di vetro non in modo casuale ma con un attento studio su tutto ciò che disturba l’antropologia: sono episodi che mi hanno messa davanti a grandi problemi senza un evidente motivo, semplicemente un ‘io te l’ho detto, poi fai tu!’. La cosa ancora più stupefacente è che mi è risultato impossibile immedesimarmi nei personaggi: sono evidentemente solo nomi. Ho trovato contrasti delicatissimi e difficoltà irrisolvibili. Ma la freddezza nei rapporti mi ha lasciata senza parole, la razionalità in certe situazioni non mi appartiene affatto, invece qui non hai via di scampo, o il libro lo leggi così o non lo leggi.
Assistiamo a tradimenti, violenza, morte, distanza, malattia senza soffrirne, perché forse ci aspettiamo che per queste cosa ci sia sempre una spiegazione o un motivo e invece no, è tutto coerente e logico, razionale, matematico non conosciamo altro se non il momento in questione, solo occasioni. Si tratta essenzialmente di momenti nella vita di persone diverse che però possono universalmente riguardare tutti: può capitare di tradire o essere traditi, come può accadere di avere un parente molto malato. Sono tutti episodi che ci riguardano in quanto persone, ma questa razionalità no. Non credo che potrei mai reagire come i personaggi, ma li ammiro, perché forse è così che si fa, è istinto, scienza. L’elemento più radioso e armonioso è la natura che ci accompagna nella lettura ed è sempre contrastante col contesto, se si parla di morte o violenza, gli alberi e i fiori sono meravigliosi. Una divergenza tra uomo e natura delicatissima ma marcata, come ad esaltare l’armonia del mondo naturale contro la discordia di quello umano, pieno di inspiegabili problemi senza senso.
Sono otto racconti, in ordine: Paesi dal mondo, in cui viviamo un momento di una coppia infelice a causa di un marito violento, che porta la moglie a tradirlo ma ad averne ancora più paura; Un filare di alberi, in cui una normale famiglia assiste alla caduta di tutte le foglie degli alberi ornamentali sulla loro strada di casa e questa cosa fa riemergere la mancanza di un figlio lontano; Natura, in cui un uomo decide di rivivere i posti che frequentava con un suo caro amico scrittore ormai morto e lì incontra uno strano ragazzo molto bello e femminile che gli parla di storie di passaggi tra l’essere uomo e donna; Gocce di pioggia, in cui due famiglie, una distrutta e una felice, affrontano il tema dell’educazione dei bambini e molto altro in un ambito di convivenza forzata; Crisantemo nella roccia, che sembra essere davvero una leggenda, in cui un uomo durante le sue escursioni nella natura si imbatte in questo strano fenomeno e ne spiega la storia; Prima neve sul Fuji, mio preferito perché in questo racconto due persone che si sono amate molto si incontrano di nuovo e parlano del loro passato e proprio quando sembra andare tutto bene con lo sfondo del maestoso Fuji, così non è; Silenzio, in cui un uomo va a trovare un suo grande amico scrittore purtroppo paralizzato e impossibilitato a parlare e gli si palesa davanti agli occhi l’esasperazione della situazione dell’amico, tanto da metterlo in profondo disagio; Cose che suo marito non faceva, in cui di nuovo troviamo una storia d’amore nata da un tradimento; e Yumiura, in cui si parla di pazzia e memoria attraverso uno strano incontro tra un uomo e una donna. Il dramma che conclude l’opera, Le prostitute delle barche, è forse l’unica storia felice del libro e anche molto giapponese perché riemerge la figura della geisha che danza e balla con eleganza incredibile.
KAWABATA YASUNARI
Prima neve sul Fuji
Einaudi Editori