Fuga dalla rete

Fuga dalla rete scritto da Luca Pantarotto è un viaggio originale che si divide tra l’attualità e la letteratura. Internet costituisce una parte predominante della nostra vita quotidiana, per questo motivo i meccanismi del pensiero negli ultimi due decenni sono cambiati e di questo cambiamento sembra che la letteratura non se ne sia occupata abbastanza, come invece è accaduto in passato, infatti alcune storie sono nate da invenzioni o scoperte importanti. Luca Pantarotto se da un lato riferisce la sua prospettiva nell’osservare le tecnologie digitali, dall’altra trova il modo di raccontarlo attraverso le storie di chi descrive ciò che ci sta succedendo. Per questo motivo l’autore fugge dalla rete e segue le tracce di scrittori americani come Gibson, Franzen, Eggers, Delillo e naturalmente Stephen King. È complicato raccontare un presente accelerato dalla vita digitale, e questo saggio cerca di restituire riflessioni anche scomode in quella che inizialmente è stata definita utopia della Rete.

È un libro che propongo di non lasciare andare, un libro che parla di libri che trattano il tema della Rete, con un prologo costellato da riflessioni luminose e illuminanti. Non possiamo sottrarci a degli interrogativi mentre viviamo un tempo che ha difficoltà a materializzare il futuro, un tempo dove la dipendenza è indotta dai social media. Cosa faremo della nostra vita se tutto quello che la fa agire per nostra scelta, smettesse di funzionare all’improvviso? Secondo Don Delillo il sistema elettronico-digitale oggi da assenso alla nostra esistenza, non si limita a parlare di un sistema che sostiene ma si spinge oltre, il sistema approva. Jarret Kobek con il suo romanzo Io odio internet dichiara ufficialmente guerra alla ‘narrativa del rifiuto’, quella più interessata a scrivere bei romanzi che a capire il proprio tempo. Leggendo passo dopo passo il percorso che delinea l’autore ho avuto la sensazione che stiamo navigando in un mare che non conosciamo abbastanza, navighiamo in superficie con l’impossibilità di andare in profondità, pensando di sapere e invece sono sicura che ogni lettore apprenderà con stupore qualcosa che ignorava in merito alle regole della Rete, pur frequentando senza sosta. Il futuro ad un certo punto è arrivato:  «La dipendenza come fattore costitutivo della nuova fase della rivoluzione digitale. La manipolazione cognitiva spacciata per incremento della libertà e del progresso. L’idea che la neutralità della tecnologia sia una chimera, e che gli sforzi di rendere più facile la vita umana producano come effetti collaterali la progressiva riduzione della nostra autonomia di pensiero, l’allontanamento dell’individuo dal contatto diretto con la realtà, l’isolamento in una dimensione di servizi già pronti e tarati chirurgicamente e su misura delle nostre sempre più prevedibili esigenze.»

LUCA PANTAROTTO
Fuga dalla rete
Milieu Edizioni